Diario d'avventura
sessione del 2/11/07

 

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Continua qui il resoconto della drammatica spedizione al maniero, di cui nulla è noto al nostro fittizio cronista...

Il drago, si diceva, è salito a mezz'aria per sottrarsi ai colpi degli avventurieri. Questi, non potendolo più raggiungere, si occupano quindi degli affari più disparati. Arthas molla il suo equipaggiamento da oplita e trascina l'hin all'interno, mentre Valar si dirige verso le macerie ad ovest in cerca di riparo. Il mezz'orco Krushak (finalmente so il nome!) tenta la stessa azione ma incappa in Alexander, che è alle sue spalle. I due litigano per qualche istante ed alla fine il druido manda il mezz'orco a recuperare l'hin, di nuovo impossibilitato a vedere che ci stava già pensando il paladino-guerriero. Alexander ed Arthas si accorgono del debole rumore di scariche elettriche prodotto dal drago, e lo usano per tracciarne, quando riescono a distinguerlo dagli altri rumori, la posizione... seppure molto vagamente. Valar raggiunge le macerie come si era ripromesso, da qui segue il muro fino a tornare nei pressi della torre, da dove era partito. Non fa in tempo a dire, in draconico, "Tua madre era talmente taccagna che l'hanno pagata per metterti al mondo" che il drago, da un metro di distanza, gli risonde "ah sì?" e, accontentatosi per ora di colpirlo un paio di volte, torna ad occuparsi degli altri. Krushak ha intanto pensato bene di afferrare Alexander "alla donna rapita" (gestura meglio nota come "alla sacco di patate") e di fiondarsi all'interno, richiamato dai comandi di Arthas. Nella confusione non si accorge in tempo degli scalini da cui era appena sceso, rovinando su di essi proprio poco prima che il drago soffi nuovamente su di loro.

Mentre il drago perde un round su due a mantenere la cortina fumogena innalzata, i nostri entrano ed esplorano la stanza. Alexander visita il corridoio di destra notando una possibile, luminosa uscita, ma torna indietro ad assistere i suoi compagni. Arthas e Krushak sono appostati ai lati della porta, mentre Valar entra urlando a squarciagola "no sono il drago, non sono il drago". Era tentato di farlo in draconico (lingua peraltro incomprensibile agli altri), il che mi ricorda l'aneddoto del rakshasa...

Dunque, la storia è una di quelle che girano per i forum, nei thread del genere "raccontatemi la cosa più buffa che vi è successa giocando a D&D". Dunque... gli avventurieri sono appena giunti in un villaggio, e poiché c'è in giro un rakshasa, gli abitanti pretendono di ferire i polsi agli avventurieri per verificare che non rigenerino. "E perché?", chiede sospettoso l'hin. "Perchè il demone-tigre è in grado di cambiare forma. Cosa ci garantisce ce non sia tu?". E l'halfling: "Beh, ma anch'io posso cambiare forma". E, con il cappello del camuffamento, si trasforma in un rakshasa, prendendo susseguentemente un sacco di botte.

Si diceva, Valar corre dentro e si organizzano le difese... quando si sente un tonfo sul soffitto della stanza. In poco tempo, il giovane drago scoperchia parte del soffitto della sua tana, con Krushak che pretende di prenderlo in giro per questo. I personaggi si disperdono eccetto Alexander e Valar, che vorrebbero uscire nuovamente nel cortile. Nel polverone che in breve si solleva, Arthas si lancia contro il drago passandogli sotto e beccandosi diversi attacchi d'opportunità, con il drago che si diverte prima a soffiare sugli uscenti e poi a giocare a rimpiattino preparandosi a spostarsi non appena Arthas o Krushak si avvicinano, e finendoli in diversi colpi.


Mese di Eleasias (Solealto)

15 Eleasias 13XX

Il pomeriggio è cupo e temo che presto comincierà a piovere. L'oste, che se ne intende, dice che di questa stagione sono frequenti i temporali... infatti dalla finestra posso vedere i primi fulmini scendere. Spero che Arthas e gli altri abbiano trovato rifugio, magari proprio dentro il maniero di cui si parlava. Mi dispiacerebbe dovermi sorbire le loro lagne per i vestiti bagnati, in effetti.
All'ora di pranzo, è giunto in locanda un nuovo gruppo di avventurieri. Non consco i loro scopi, ma pare che viaggino uniti da un bel po' di tempo. Hanno pranzato qui alla Serva Accogliente, e monetariamente sembrano molto messi meglio di me e dei miei colleghi. Uno di loro, un tizio cui la luce del sole non deve picere granché a giudicare da come si siede sempre in fondo alla locanda, mi ha chiesto delle informazioni e non mi è parso male raccontargli tutta la storia del Tempio, degli hobgoblin e del maniero. Sembrano in cerca di qualcosa per movimentare il loro viaggio, ma non presumono di fermarsi a lungo. Loro, ne parlavo prima, non stanno aspettando dei mantelli da Jinnerth...
Sempre a pranzo, ho avuto occasione di reincontrare uno degli avventori della locanda, un tizio magro dai capelli lisci e dell'armatura scura, che a pelle mi ispira gran poca fiducia. Le apparenze spesso ingannano, ma l'esperienza mi insegna che è il caso di prendersi tutto il tempo che la mia lunga vita mi concede per valutare il suo comportamento. Nella locanda risiede anche uno gnomo, ma non ci ho parlato, poiché sembrava piuttosto sulle sue.
I nuovi arrivati sono quattro: un grosso mezz'orco non troppo dissimile dal mio compagno... un po' più alto forse, e certamente più robusto di costituzione; Dvorjak, l'uomo in mantello che è venuto a parlarmi; una donna di bell'aspetto che asserisce di essere cugina del mezz'orco (sono inconvenienti, evidentemente, ai quali non c'è soluzione) ed un arciere, anch'egli umano. La mezz'elfa scorbutica ed il bardo incapace è da un bel pezzo che non si vedono, e meglio così... un bel po' di rumore in meno ma soprattutto la locanda inizia a tener fede al suo nome.

La giornata sembra stia trascorrendo tranquilla a parte la pioggia che ci costringe all'interno, sicché ho conversato parecchio con i quattro. Sembrano intenzionati a partire per il maniero appena smetterà di piovere, se non sarà troppo scuro, e si son fatti spiegare la sua posizione dalla figlia dell'oste. Purtroppo, Ostler è convinto che pioverà fino a sera, quindi non ci vedo molte speranze.

16 Eleasias 13XX

La pioggia, ieri, è finita verso le ore sei, stando alla meridiana del tempio di Lathander. Stamattina il cielo però è tutto fuorché sereno. Tuttavia, la mancanza di fulmini, tuoni, lampi e saette è stata sufficiente per convincere quei quattro a partire. L'uomo in armatura scura, di cui non ho afferrato il nome, ha tentato di dissuaderli dal recarsi al maniero. Dice di esserci stato sette giorni fa e di averlo trovato desolatamente vuoto. Inizio a chiedermi, se questo corrisponde a verità, cosa decideranno di fare Alexander, Arthas, il mezz'orco ed i loro nuovi compagni. Qest'uomo afferma di averli incrociati durante il cammino e di aver parlato loro consigliandogli di andare, piuttosto, al Tempio; cosa che egli è convinto faranno dopo aver gironzolato un po' per le stanze spoglie del maniero.
In ogni caso, l'uomo ha proposto loro di andare verso il tempio, spiegando loro dove si trova compresa una strada per evitare la città maledetta di Nulb. Dice che almeno lì sono sicuri che troveranno qualcosa da fare, ma i quattro paiono convinti della loro scelta. L'uomo, forse per ingannare il tempo, ha deciso di andare con loro in cambio di una fetta di qualsivoglia bottino... Se però non troveranno niente da spartire, glie ne verranno venti monete d'oro per il disturbo. È una strana forma di scommessa, ma l'uomo in nero parte avvantaggiato e probabilmente la cosa gli pagherà più di qualche giorno di locanda comunque vada.
Sono dunque partiti parecchio dopo l'alba, con un carretto leggero al seguito e diverse provviste. Cosa si aspettino di trovare in un luogo abbandonato e già depredato come minimo da Elmo, proprio non me lo immagino.


I personaggi sono dunque partiti verso le 9, ma chissà se riusciranno ad uscirne vivi... Intanto, le loro avventure sono narrate in forma diretta, poi mi riservo di far trascrivere tutto a diario dopo il loro ritorno a Whiteford.

Tralascio la descrizione del massacro operato dal gruppo su una pattuglia di hobgoblin incontrati per la via. Hanno passato dietro ai cespugli il tempo necessario per scagliare dei giavellotti contro l'arciere, colpendolo un paio di volte, e poi sono morti in fretta.
Più interessante dire che uno di loro, in una sacca legata alla cintura, aveva ben 10 monete di platino. Gli hobgoblin sono stati spogliati del loro equipaggiamento e di un arco corto composito che avevano con loro e corpi ed equipaggiamento sono stati caricati indifferentemente sul carro, per motivi ignoti, credo, ai giocatori stessi. La cosa faceva ridere, e questo credo basti. Non han purtroppo trovato delle lance su cui impalare le teste delle creature per ornare il carretto.
È stato deciso che monete e tutto verranno divise dopo.
Arrivati al maniero, han deciso che sarebbe stato meglio se il loro nuovo alleato fosse andato a controllare per primo. Si vede che la prudenza sta iniziando ad entrare in quelle loro testoline di metaplayer XD. In ogni caso, con loro grande sorpresa l'uomo ha accettato. Ha estratto di tasca una bacchetta magica, l'ha sventolata per aria un paio di volte, l'ha battuta contro il palmo aperto un po' come si fa con un telecomando quando non funziona e, dopo aver tirato quattro boie, è scomparso. Dvorjak ha tentato di fermarlo e di prendergli la bacchetta di mano, ma non ce l'ha fatta. Un po' seccato, lo straniero è andato in esplorazione, tornando poco dopo e descrivendo l'interno del castello. "C'è una chiazza di sangue nel mezzo dello spiazzo, ma è secca di giorni... nessuna traccia di quelli che dovevamo incrociare. Avranno seguito i miei consigli".
Dato che Dvorjak continua a volergli saltare addosso, l'uomo è sparito di nuovo e, dopo aver fregato le 10mp dal carretto, è stato convinto dalla maga a sedersi a cassetta. Fortuna che, quando questa ha lanciato individuazione del magico, egli si era già allontanato dal retro del carro.
Non fidandosi della parola dell'uomo ("Questo", han pensato "si vuole fregare 20 mo") il gruppo ha deciso di varcare il ponte levatoio e, dato che di spazio ce n'è, sono entrati con il carretto. Il mezz'orco ha spalancato la porta ed ora sono tutti dentro, con il chierico in coda e, come ben sanno, con un drago che li osserva. Il bestio ha infatti fatto la sua entrata in scena con una bella linea di elettricità su arciere, cavallo, maga e straniero, e solo quest'ultimo è riuscito a salvarsi smontando dal carro.
La maga (mh mi sa che è una strega, invece... sì sì, ha raggirare di classe, è una strega di sicuro) è riuscita a convincere il drago ad ascoltarla, ed ha tentato di proporgli un patto. Loro lo lasceranno in pace, senza mobilitare le milizie delle zone circostanti ed in cambio vogliono solo il permesso di esplorare le stanze del maniero. Delle milizie cittadine e degli avventurieri che già han visitato al castello, al drago non glie ne importa molto. Tanto che afferra la testa mozzata di Valar e la scaglia ai loro piedi. La maga prende una testa di hobgoblin e la scaglia ai piedi del drago... attimi di silenzio imbarazzato da parte di entrambi... Purtroppo per loro, il drago si è accorto dell'uomo invisibile che tentava, furtivamente, di avvicinarglisi e s'è quindi alzato in volo senza più ascoltare l'umana... anzi ha minacciato tutti per aver tentato di coglierlo di sorpresa... ed il bello è che i personaggi non sanno neppure perché.

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